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Sui fiori dei nostri giardiniOsserviamo senza timore le bottinatrici al lavoro sui fiori dei nostri giardini. Le api, lontane dall’alveare, pungono solo se molestate. Per non farle scappare basta avvicinarsi muovendosi lentamente senza far loro ombra con il nostro corpo. |
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La futura ape operaiaAll’interno della celletta lo sviluppo dell’ape operaia avviene in 21 giorni. Nella foto scattata al 14° giorno è rappresentata la pupa, una delle fasi della metamorfosi da larva ad insetto adulto. Per non disturbare la futura operaia la foto è stata scattata attraverso una parete di vetro. |
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Alla ricerca di una nuova casaDecine di migliaia di api in volo seguono la regina per cercare una nuova casa: è il momento della sciamatura. Nell’arnia da cui sono partite tra pochi giorni sfarfallerà una nuova regina ed è in questo modo che il "superorganismo" alveare si moltiplica. |
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Come l’anello di una catenaLe api "architetto" durante la costruzione dei favi si aggrappano l’una all’altra formando con i loro corpi una catena che diventa un’impalcatura vivente sulla quale impostano il favo. La cera viene prodotta in piccole scaglie dalle ghiandole poste sotto l’addome. |
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Operaie al lavoroDue operaie lavorano la propoli con le mandibole. Esse sono usate dall’operaia come pinze per afferrare i materiali. La propoli è una sostanza resinosa raccolta all’esterno dell’alveare: ha una funzione antisettica e viene utilizzato per rivestire l’interno dell’arnia e sigillarne le fessure. |
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BanchettoLe operaie raccolgono il miele da un pezzo di favo rotto dall’apicoltore durante il suo lavoro. L’ape aspira e deposita i liquidi tramite la ligula, la parte lambente e succhiante dell’apparato boccale. A riposo questa "proboscide" viene ripiegata sotto il capo. |
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La bottinatriceL’ape bottinatrice raccoglie sui fiori il polline e il nettare. Il primo sarà trasportato appallottolato sulle “cestelle” delle zampe posteriori, il secondo, dopo essere stato aspirato con la proboscide, nella "borsa melaria". |
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Rientro all’alveareCon il suo prezioso carico l’ape bottinatrice rientra all’alveare. Questa foto è stata scattata con l’ausilio di un raggio infrarosso che, interrotto dall’ape in volo, ha comandato lo scatto della fotocamera. |
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TrofallassiL’ape magazziniera riceve il nettare dalla bottinatrice, è l’atto della "trofallassi". Ad ogni passaggio da ape ad ape il nettare viene arricchito di enzimi che trasformano gli zuccheri complessi in zuccheri semplici permettendone la sua trasformazione in miele. |
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La magazzinieraUna sottile parete di vetro permette di scorgere l’interno della celletta da dove l’ape sugge il miele. Per l’operaia il miele non è solo cibo ma il carburante che le permette di volare fino a tre km da casa, di ventilare per tenere fresca l’arnia e l’energia per tenerla calda d’inverno. |
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Il nettare degli deiLe cellette sono colme di miele nel favo. Quando il miele avrà raggiunto il giusto grado di maturazione le api sigilleranno le cellette ad una ad una con un tappo di cera per conservare la loro preziosa scorta di cibo. |
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Decollo dal fiore di tarassacoI potenti muscoli del torace fanno muovere le ali a 300 battiti al secondo sollevando in volo la bottinatrice con il suo carico. Così sporca di polline l’ape si poserà su un altro fiore permettendone la fecondazione incrociata. |